Embolia arteriosa
Abstract
L’embolia arteriosa rappresenta l’occlusione (parziale o totale) di un vaso sanguigno ad opera di un embolo.
La maggioranza degli emboli parte dal cuore, quindi da cause cardiache, in particolare in caso di aritmie (come la fibrillazione atriale). Oltre alle cause cardiache, una percentuale minore di emboli è dovuta alle cause extracardiache.
I sintomi di un’embolia arteriosa possono seguire la ‘regola delle 5P‘:
Pain, dolore
Paresthesia, parestesia, anestesia
Polar sensation, sensazione di freddo
Pallore
Pulselessness, assenza di polso
La presenza di segni neurologici periferici indica un aggravamento delle condizioni.
Un intervento tempestivo permette di evitare conseguenze, che talvolta possono essere fatali.
In ottica preventiva vengono somministrati farmaci trombolitici (streptomicina), così come farmaci anticoagulanti (warfarin, eparina) e antiaggreganti piastrinici (aspirina, ticlopidina, clopidogrel).
La diagnosi differenziale è molto importante in caso di ischemia: la presenza di trombi può indicare una probabile aterosclerosi di base (arteria già danneggiata), in cui, in caso di intervento con catetere di Fogarty, vi è il rischio di strappare altre placche già esistenti. Per tale ragione si usano agenti trombolitici (fibrinolitici).
Nel caso di emboli, invece, si può utilizzare il catetere di Fogarty senza correre il rischio di strappare placche preesistenti.
1. Introduzione
L’embolia arteriosa rappresenta l’occlusione (parziale o totale) di un vaso sanguigno ad opera di una formazione insolubile che può essere di diverso tipo (lipidi, frammenti trombotici o elementi gassosi), chiamato embolo.
2. Eziologia
Le cause dell’embolia arteriosa sono numerose.
Tra i principali fenomeni responsabili dell’embolia arteriosa troviamo cause cardiache [aritmia cardiaca su tutte, in particolare la fibrillazione atriale; ma anche infarto del miocardio (ipocinesia > formazione di materiale trombotico che può embolizzare), cardiopatia reumatica, endocardite batterica (embolizzazione del materiale settico), mixoma atriale (tumore benigno che frequentemente si localizza in corrispondenza dell’atrio, che favorisce la formazione di trombi), ecc.] e cause extracardiache (come nel caso di placche aterosclerotiche ulcerate o nel caso di aneurismi, sia aortici che periferici, che possono determinare un’embolizzazione periferica); ancora, vi sono le cause iatrogene (procedure endovascolari o infusione di farmaci). Infine, vi sono anche delle cause rare, che portano secondariamente alla formazione di un’embolia arteriosa (tumori, corpi estranei, embolia paradossa).
La maggioranza degli emboli parte dal cuore, quindi da cause cardiache. Oltre alle cause cardiache, una percentuale minore di emboli è dovuta alle cause extracardiache.

3. Sintomi e conseguenze
I sintomi precoci di un’embolia arteriosa possono seguire la ‘regola delle 5P‘:
Pain, dolore
Paresthesia, parestesia, anestesia, quindi intorpidimento e formicolio dell’arto coinvolto, con difficoltà di movimento
Polar sensation, sensazione di freddo (alle dita o all’arto coinvolto)
Pallor, pallore
Pulselessness, assenza di polso
La presenza di segni neurologici periferici indica un aggravamento delle condizioni.

Qualora l’occlusione non venga risolta in tempi brevi, potrebbero insorgere ulcerazioni cutanee e cancrena.
Il tutto varia in base alla gravità dell’occlusione e al tipo di tessuto interessato.
Solitamente colpisce gli arti (in particolare gli arti inferiori) con un’ischemia arteriosa acuta periferica, ma può colpire qualsiasi parte del corpo, organi inclusi. In tal caso si avvertirà dolore nell’area anatomica corrispondente all’organo coinvolto, con una riduzione variabile (in base alla gravità dell’occlusione) della funzionalità dell’organo.
Nonostante molto spesso si possa scongiurare questo pericolo tramite un intervento tempestivo, nei casi più gravi si può arrivare alla morte del paziente.
4. Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale tra embolia e trombosi va effettuata partendo da un’accurata anamnesi.
L’embolia si sospetta in caso di aritmia (ad esempio una fibrillazione atriale, fra le cause più frequenti), valvulopatia, infarto recente (IMA) e qualora vi sia assenza di arteriopatia periferica (quindi i polsi controlaterali sono presenti).
La trombosi si sospetta in caso di assenza di aritmia, in caso di pregressi interventi di chirurgia vascolare, oppure quando vi è arteriopatia ostruttiva periferica (quindi è possibile avere i polsi controlaterali non presenti, in quanto nella trombosi è frequentemente rilevabile un’ipopulsatilità dell’arto controlaterale).

5. Trattamento
In ottica preventiva vengono somministrati farmaci trombolitici (streptomicina), così come farmaci anticoagulanti (warfarin, eparina) e antiaggreganti piastrinici (aspirina, ticlopidina, clopidogrel).
La diagnosi differenziale è molto importante in caso di ischemia: la presenza di trombi può indicare una probabile aterosclerosi di base (arteria già danneggiata), in cui, in caso di intervento con catetere di Fogarty, vi è il rischio di strappare altre placche già esistenti. Per tale ragione si usano agenti trombolitici (fibrinolitici).
Nel caso di emboli, invece, si può utilizzare il catetere di Fogarty senza correre il rischio di strappare placche preesistenti.